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  • Immagine del redattorePaolo Scotti

100 Km del Passatore

Aggiornamento: 28 set 2020

Sembra sempre impossibile farcela. Finché non ce la fai.

Ci sono corse che un podista sogna per tutta la vita, ma a volte l'impresa sembra troppo grande anche solo per sognarla, figuriamoci per farla. Ma a volte succede che lanci l'idea.. succede che degli amici ti seguano nell'idea, succede che trovi un gruppo con altrettanti pazzi che covano lo stesso sogno... succede che un Sabato 25 Maggio qualsiasi ti ritrovi a Firenze per concludere quel lungo percorso di sudore, fatica, alzatacce, freddo nelle ossa, tempo rubato alla famiglia, doppi allenamenti, maratone, banane, banane e ancora banane che ti senti una scimmia tante ne hai mangiate in questi mesi.. Sei qui, per te, per loro, per credere che il tuo sogno si possa realizzare davvero. Correre quei 100km che separano Firenze da Faenza, la Toscana dall'Emilia, con un appennino di mezzo.


Mi sono preparato bene, ho fatto davvero i compiti come si deve, lunghi, lunghissimi, bigiornalieri, sono arrivato a correre 400Km in un mese, il doppio dei miei mesi "standard", ho trovato un compagno di allenamento che mi seguiva, a volte spronava, ma la cosa più incredibile è che mi capiva, che provava le mie stesse sensazioni ed emozioni, le mie stesse paure e dubbi, che aveva il mio stesso obiettivo. Vincenzo, detto il Guero, che questa avventura mi ha fatto conoscere meglio, che ha portato il livello della nostra amicizia ad un gradino molto più alto, molto più personale, come solo la fatica condivisa sa fare.

E adesso ci siamo, siamo in piazza Duomo a Firenze, siamo al via del famoso "Passatore", la 100km più bella del mondo, e sotto un sole cocente prendiamo il via!


Lasciamo partire subito Willy da solo, lui farà una gara a parte, una corsa alla "nano bastardo", tutta cuore e polmoni. ( Terminerà in 10:45:00 ndr ) Noi ci godiamo la gente, facciamo i nostri bisognini, attacchiamo la caldissima salita di Fiesole con molta calma e gli avvertimenti nella testa di non sottovalutare questo tratto. Ed è proprio qui che inizio a soffrire, faccio fatica a bere ai ristori dalla ressa, sono sudatissimo, mi prende la paura della disidratazione, ho paura di non arrivare nemmeno a metà gara. Lascio Vincenzo, mi setto sulla mia onda, cerco la concentrazione, tengo la bottiglietta in mano e bevo da li, poco ma spesso, la terrò fino alla colla. La mia corsa è pesante, l'ansia di non riuscire è sempre li, non mi sento bene fisicamente, mi fermo anche in un boschetto per problemi intestinali.. nel frattempo passano le nostre scorte tecniche con cui faccio finta che sia tutto apposto, non voglio ancora allarmare nessuno, non voglio credere che possa finire cosi. Arriva Borgo San Lorenzo e vengo accolto da una folla da stadio e da tutta la nostra squadra che è li ad aspettarci.. fanno il miracolo.. complice una leggera pioggia rinfrescante e il calore umano che mi hanno trasmesso mi sento rinato. Spariscono i problemi, mi sento bene, il passo si fa leggero, le gambe girano facili, il sorriso si allarga.. la testa passa in modalità endurance. Ci sono. Faenza sono ancora lontano, ma arriverò. 35km sono alle spalle.



Forzo il passo sul tratto che sale alla Colla, il punto più alto del lungo viaggio. Supero molte persone e questo mi galvanizza, capisco che la profonda crisi iniziale ormai è alle spalle, che adesso posso sorridere e divertirmi. Al 44° trovo la nostra scorta tecnica che ci attende per il cambio vestiti. Mi cambio tutto come ad esorcizzare la gara ma rimango in corto senza appesantirmi, fa caldo lo stesso per i miei standard. Arrivo alla colla, inizia la discesa e con lei inizia anche la notte. Accendo la mia frontale e lascio girare le gambe. Mi sento bene, mi sento leggero, lascio vagare la mente, ascolto sprazzi di conversazione, faccio amicizie improvvisate, mi butto dietro Claudio, ragazzo di Modena che con dei braccialetti luminosi li improvvisa come frecce per i cambi di direzione. Parliamo un po, promettendoci di rivederci a Faenza. Le ultramaratone sono e rimangono un viaggio solitario e interiore. Si può essere in mezzo a molta gente, ma si è comunque soli con se stessi. Mi comunicano che Vincenzo è appena più avanti di me, non abbiamo nemmeno un kilometro di distanza, ma lo lascio li, libero di correre come meglio crede, libero di stare con le sue emozioni. Mi ha raggiunto Andrea, anche lui alla prima, sta benissimo, leggo nei suoi occhi la grande determinazione che lega tutti noi ormai. Siamo al 65°, la discesa è finita. Giancarlo dalla sua bici mi chiede come sto... Benissimo grazie, ormai è finita!!! ( Alla fine mi dirà che non mi voleva scoraggiare perchè mi aveva visto bene e sentito veramente convinto.. ma mancava poco meno di una maratona alla fine... )


( Lucine nella notte )

Arrivo al 75 e vedo Moris nel furgoncino, pallido, sofferente, ha accusato un problema alle vie urinarie, ma da come continua a ripeterlo capisco che è più in botta che preoccupato per il reale problema. E' uno dei nostri atleti di punta, quindi gli dico di scendere e di camminare un pochino con me. Che mancava poco ed era impensabile ritirarsi adesso. Quindi camminiamo per un kilometro, lo vedo meglio, mi dice di andare, ma gli faccio promettere di seguirmi a piedi fino a Faenza. ( Ci arriverà n.d.r. )

I km scorrono sotto i piedi, ogni tanto accuso fitte al piede destro, a cui urlo di stare zitto perchè tanto ormai non ci si può più fermare... sembra crederci, e le fitte spariscono. Adesso il problema diventa solo urinare.. impiego sempre un minuto prima di riuscirci e ne esce uno strano liquido marroncino.. disidratazione, ma nella mia testa in carenza di sonno prevale la versione... sto bevendo troppa coca cola! Bere e mangiare in queste corse lunghe è sempre il problema maggiore, lo stomaco tende a chiudersi, e anche quello che andava giù bene un ora prima, adesso non funziona, quindi io alterno. Sono passato dalle banane alle fette di pane e nutella, a delle piade di cui mangiavo solo qualche pezzettino, dall'acqua al the alla coca cola. Tanta coca cola. Troppa Coca Cola!!! :-)


NOVANTESIMO Kilometro. Inizio ad essere stanco. Apro e chiudo gli occhi assonnato. Il passo si fa pesante, capisco che sto perdendo un minuto a kilometro per stare sotto le 12 Ore. Decido che può andare bene cosi, meglio non compromettere il viaggio adesso.


NOVANTACINQUESIMO Kilometro. Ultimo ristoro. Ritrovo la mia scorta tecnica. Pulmino N.2. Sono li vigili, gli sono veramente grato. MI hanno assistito e coccolato durante questa lunga avventura. Mi siedo al ristoro, mi bevo un caffè con dei biscotti.. Via ormai ci siamo.


NOVANTANOVESIMO KILOMETRO E 500 METRI. Lacrime. Ricordo solo le lacrime, le urla delle persone a bordo strada, le mie urla. La piazza, le luci della piazza. La porta di Faenza con il cronometro sopra. Esiste davvero, non è solo in foto. Sono qui. Ci passo sotto.

L'ho fatto per davvero.. mi mettono una medaglia al collo.. cazzo ho corso per 100km... mi danno un foglietto in mano.. cazzo ho fatto il Passatore!! Scusa che me ne faccio di questo foglietto????? E' per i vini.. Ah grazie.. COSA CAVOLO HO FATTO!!! 100KM!!!!

Ciao Claudio!!!!!!!!!!! Ve lo ricordate il ragazzo di Modena... Appena arrivato anche lui!!! Sono un emozione unica, non mi capacito, voglio tornare alla palestra dai miei amici. Mi consigliano la navetta, ma ormai potrei farmi anche gli altri 2km, non ci sono problemi.


Entro negli spogliatoi e mi trovo davanti Vincenzo. Vedo i suoi occhi, gli stessi di chi ha realizzato il sogno, con quella luce che li fa sorridere, gli salto al collo e lo abbraccio. Perchè noi sappiamo quanti km abbiamo macinato, quanta fatica abbiamo fatto insieme, quanti insulti abbiamo sentito (giustamente) a casa, quanto la desideravamo.. e adesso siamo qui, ancora una volta insieme. Abbiamo realizzato qualcosa di epico. Insieme ci dirigiamo da Willy, salto addosso anche a lui che stava dormendo, e andiamo a prenderci il nostro premio... BIRRAAAAAAAAAAAAAAA





Un grazie ancora a tutti gli amici del Camisano, che ci hanno accompagnato in questa avventura. Un grosso grazie al presidente Giampi Salvitti che reso tutto questo possibile.

Un grazie a tutti gli amici dei Podisti Pandino che ci hanno aiutato in questi lunghi mesi di allenamenti, ci hanno sostenuto ed incoraggiato, e che al nostro ritorno ci hanno fatto sentire delle star.

Un grazie enorme alla mia famiglia, le mie bimbe che mi hanno emozionato con i loro messaggi, con il disegno che lascio in chiusura di post, con il messaggio della piccola alle 11 della domenica mattina... Papà ma stai ancora correndo? CARA TI ADORO!!!


Un grazie speciale a Sonia, mia moglie, mia compagna di vita, che non è mai stata d'accordo in questa impresa ma non mi ha mai ostacolato, ha capito quanto ci tenevo. E si è trasformata nella mia prima tifosa, stando sveglia tutta notte, mandandomi messaggi, tenendomi aggiornato. Ho sentito la sua emozione sia nella telefonata al 65° che all'arrivo.


Un ultimo grazie al Passatore, perchè sei riuscito a cambiare me e chi mi sta vicino, perchè ci hai donato emozioni forti, perchè ci hai dato degli insegnamenti.. perchè ci hai fatto capire cosa è realmente importante in questa vita.




TORNO AL VECCHIO BLOG. LASCIO QUI IL DUPLICATO DEL POST


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